È una malattia rara, caratterizzata da episodi ricorrenti di infiammazione del pericardio (pericardite), la membrana che riveste il cuore. Si chiama pericardite idiopatica ricorrente e non si conosce la causa né la reale incidenza.
Finora è stata curata con la colchicina, farmaci antinfiammatori e cortisone, con seri effetti collaterali derivanti dal trattamento di lungo termine. Ora uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine mostra che un farmaco (rilonacept) già approvato per altre patologie in alcuni Paesi, tra cui gli Usa, è in grado sia di trattare gli episodi acuti di pericardite sia di prevenire le recidive.
Gli episodi di pericardite acuta si manifestano con febbre, dolore toracico, astenia (debolezza generale), affanno e difficoltà respiratoria e sono spesso caratterizzati dalla presenza di versamento pericardico, cioè di liquido nel pericardio. Si tratta di una condizione che va valutata tempestivamente. Da qualche anno è stato dimostrato come nell’origine della malattia svolga un ruolo chiave una molecola infiammatoria chiamata Interleuchina 1. È proprio contro questa proteina che agisce il farmaco.
I pazienti sono stati seguiti per tre mesi: in questo periodo, il gruppo che ha ricevuto il nuovo trattamento hanno, oltre a ottenere la risoluzione dell’infiammazione acuta, ha mostrato un minor rischio di recidive: 2 pazienti su 30 pazienti hanno avuto una recidiva nel gruppo trattato con rilonacept rispetto ai 23 su 31 di quelli che hanno ricevuto un placebo.
Il nuovo trattamento ha consentito inoltre di diminuire rapidamente, fino a eliminare, eventuali terapie concomitanti tra cui il cortisone.