Roche ha presentato i dati a due anni emersi dalla Parte 1 della sua sperimentazione registrativa SUNFISH in soggetti di età compresa tra 2 e 25 anni con atrofia muscolare spinale (SMA) di tipo 2 o 3 alla conferenza annuale virtual Cure SMA tenutasi tra l’8 e il 12 giugno 2020. I risultati di un’analisi esplorativa di efficacia evidenziano che risdiplam ha prodotto un miglioramento significativo della funzione motoria dopo 24 mesi di trattamento rispetto ai dati relativi alla storia naturale. Inoltre, i dati preliminari a 12 mesi dello studio JEWELFISH, una sperimentazione su soggetti con SMA di qualsiasi tipo di età compresa tra 6 mesi e 60 anni precedentemente trattati con altre terapie per questa malattia, hanno dimostrato che il trattamento con risdiplam ha determinato aumenti rapidi e sostenuti dei livelli di proteina SMN. Non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza e il profilo globale di eventi avversi si è rivelato in linea con quello dei pazienti che non sono mai stati sottoposti a trattamento.
“L’importanza di questi dati esplorativi a 24 mesi è data dalla loro coerenza con i risultati clinicamente significativi registrati dopo un anno nella Parte 2 dello studio SUNFISH, concepito per rappresentare l’ampia popolazione affetta da SMA nella realtà”, ha dichiarato Levi Garraway, M.D., Ph. D., Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “Anche l’aumento dei livelli di proteina SMN sia nella Parte 1 dello studio SUNFISH sia nello studio JEWELFISH è incoraggiante. Questi dati rafforzano la possibilità che risdiplam faccia davvero la differenza nelle vite di molte persone che convivono con la SMA”.
Lo studio SUNFISH è uno studio internazionale su larga scala (n = 231) costituito da due parti, condotto su bambini e adulti. La Parte 1 di determinazione della dose dello studio SUNFISH (n = 51) include un’ampia popolazione di pazienti, da soggetti non in grado di stare seduti a soggetti in grado di camminare, comprese persone con scoliosi o contratture delle articolazioni. L’analisi esplorativa di efficacia della Parte 1 dello studio SUNFISH ha valutato la funzione motoria mediante la scala Motor Function Measure (MFM). La scala MFM è una scala validata usata per valutare la motricità fine e grossolana in soggetti con malattie neurologiche, compresa la SMA. Permette di valutare diverse funzioni motorie, dalla capacità di stare in posizione eretta e camminare all’uso delle mani e delle dita. In un’analisi ponderata volta a confrontare i dati con una solida coorte comparativa di storia naturale, la variazione totale sulla scala MFM dal basale al Mese 24 è risultata superiore nei pazienti trattati con risdiplam. Anche lievi variazioni della funzione motoria possono apportare differenze significative alla vita quotidiana.
I risultati hanno inoltre evidenziato che il trattamento con risdiplam ha determinato un aumento mediano dei livelli ematici di proteina SMN pari a due volte dopo quattro settimane, che si è mantenuto per almeno 24 mesi. Questi dati sono in linea con i risultati riscontrati in precedenza relativi a 12 mesi di trattamento. La proteina SMN è presente in tutto l’organismo ed è fondamentale per mantenere motoneuroni sani, che trasmettono i segnali di movimento dal sistema nervoso centrale ai muscoli.
Tali risultati sono coerenti con quelli emersi dalla Parte 2 registrativa della sperimentazione a 12 mesi in pazienti non deambulanti, i quali hanno dimostrato che la variazione del punteggio MFM32 totale rispetto al basale è stata significativamente superiore nei pazienti trattati con risdiplam rispetto al placebo.
Gli eventi avversi più comuni registrati nella Parte 1 dello studio SUNFISH sono stati febbre (55%), tosse (35%), vomito (33%), infezioni delle alte vie respiratorie (31%), rinofaringite; (24%) e mal di gola (22%). L’evento avverso grave più comune manifestatosi in tre dei 51 pazienti esposti a risdiplam è stata la polmonite. Finora non sono stati registrati eventi avversi correlati al trattamento tali da comportare il ritiro di pazienti dallo studio. L’arruolamento nello studio JEWELFISH, volto a valutare i dati di sicurezza e farmacodinamica in pazienti con SMA precedentemente trattati con altre terapie ed attualmente in terapia con risdiplam, è stato completato. Tra i pazienti che hanno completato 12 mesi di trattamento con risdiplam è stato osservato un aumento mediano dei livelli di proteina SMN pari a due volte rispetto al basale. Una valutazione precoce della sicurezza ha messo in luce un profilo di sicurezza coerente rispetto ai pazienti che non sono mai stati sottoposti a trattamento.
Dei 174 pazienti arruolati, 76 erano stati precedentemente trattati con nusinersen e 14 con onasemnogene abeparvovec. Gli 83 pazienti restanti erano stati trattati con composti al tempo oggetto di sviluppo da parte di Roche.
Gli eventi avversi più comuni sono stati infezioni delle alte vie respiratorie (13%), mal di testa (12%), febbre (8%), diarrea (8%), rinofaringite (7%) e nausea (7%).
Finora non sono stati registrati eventi avversi correlati al trattamento tali da comportare il ritiro di pazienti dallo studio JEWELFISH e il profilo globale di eventi avversi è simile a quello osservato nelle sperimentazioni condotte con risdiplam su pazienti non precedentemente trattati con una terapia mirata per la SMA.
Il programma completo di sperimentazione clinica di risdiplam (da zero a 60 anni di età) è stato sviluppato in modo da rappresentare l’ampio spettro di persone affette nella realtà da questa malattia e per poter garantire l’accesso a tutti i pazienti idonei. Roche guida lo sviluppo clinico di risdiplam, un farmaco sperimentale per il trattamento della SMA somministrato per via orale che interviene sullo splicing del gene SMN2 (survival motor neuron 2, fattore di sopravvivenza del motoneurone 2), nell’ambito di una collaborazione con la SMA Foundation e con PTC Therapeutics.
A novembre 2019, la Food and Drug Administration statunitense ha accordato a risdiplam la Priority Review (revisione prioritaria), in base alla quale ci si attende l’approvazione entro il 24 agosto 2020.