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MALATTIA DI CHARCOT-MARIE-TOOTH

Quali interventi chirurgici sono indicati nella CMT?

Surgeons performing operation in operation room at the hospital

La malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) è una malattia neuromuscolare classificata come neuropatia sensitivo-motoria ereditaria che è spesso associata a una deformità del piede di tipo cavo varo. Gli interventi chirurgici, specie di tipo funzionale, possono correggere le deformità e migliorare il cammino di chi ha la Charcot-Marie-Tooth o CMT ma, ad oggi, mancano delle indicazioni che guidino il chirurgo nell’affrontare l’intervento.

In letteratura esistono prove limitate per la gestione ortopedica di questi pazienti. Un recente articolo scientifico, apparso sulla rivista Foot & Ankle International riporta i risultati di una tavola rotonda a cui hanno partecipato un gruppo di tredici chirurghi ortopedici esperti e un neurologo specializzato in CMT. Il gruppo ha discusso di considerazioni cliniche e chirurgiche basate su dati esistenti in letteratura e sulla propria esperienza individuale. L’obiettivo era quello di sviluppare linee guida di consenso basate sulle esperienze e pratiche cliniche di questo gruppo di esperti chirurghi del piede e della caviglia.

Il gruppo ha concordato modelli standardizzati per esame fisico e anamnesi, e ha raccomandato un approccio globale alla chirurgia, suggerendo la presenza di un chirurgo ortopedico sin dall’inizio del decorso della malattia nel team che si occupa della presa in carico del paziente con CMT.

I pazienti con CMT presentano una vasta gamma di deformità di piede e caviglia, che spesso peggiorano man mano che la malattia progredisce; queste deformità complesse richiedono spesso un’assistenza molto specializzata. Gli autori dello studio ritengono che l’intervento chirurgico precoce dovrebbe ridurre la progressione della deformità e aiutare a preservare un corretto appoggio del piede.

Gli autori auspicano che ci sia un approccio multidisciplinare che coinvolga neurologo, fisioterapista, fisiatra e chirurgo ortopedico (filosofia pienamente sposata, ad esempio, dai centri di Bozzolo e Torre Pedrera, ndr), eventualmente coinvolgendo anche un tecnico ortopedico se richiesto. La decisione di sottoporre il paziente all’intervento chirurgico va condivisa con il paziente, la famiglia e il team multidisciplinare.

In questo lavoro, il gruppo di esperti ha raggiunto un consenso sui problemi salienti che affronta chi effettua una ricostruzione ortopedica del piede cavo varo di un paziente con CMT. Sebbene non siano esaustive, gli autori confidano che, attraverso la loro esperienza collettiva, queste linee guida aiuteranno i pazienti con CMT a ricevere il miglior trattamento possibile.

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